Obesità, diabete, dislipidemie e fegato grasso, cardiopatie, tumori. Queste sono le malattie del “progresso”. Al di là di fattori genetici predisponenti, il principale responsabile è uno stile di vita in cui ci si muove sempre meno e il cibo è sempre più facilmente accessibile. Nonostante la vita moderna sia molto frenetica, è sempre più sedentaria e caratterizzata da un’alimentazione “veloce e pratica” quanto sbilanciata.
Seppure il nostro DNA sia lo stesso di secoli fa, lo stile alimentare si e’ modificato profondamente negli anni, così come continuano a modificarsi la qualità e la quantità di tempo che dedichiamo al movimento. Il cibo che assumiamo è profondamente cambiato. Le contivazioni intensive e i processi di preparazione degli alimenti li rendono sempre meno ricchi di nutrienti essenziali ma allo stesso tempo più calorici. Inoltre conservanti, coloranti e additivi vari contribuiscono ad abbassarne la qualità, con un costo importante sulla salute.
L’alimentazione moderna è generalmente caratterizzata da eccessi di alcuni nuitrienti rispetto ad altri e per questo fortemente squilibrata. Generalmente si eccede con gli zuccheri, come il saccarosio che mettiamo nel caffè, ma anche con i grassi e le proteine. Assumiamo troppi zuccheri anche attraverso i succhi di frutta, gli alcolici e le bevande gassate. Inoltre, sono zuccheri anche quelli nascosti nei tantissimi prodotti da forno, merendine, negli yogurt. Parlando di zuccheri complessi o carboidrati, come pane, pasta e pizza, oggi si assume troppa farina bianca, o raffinata. Essa, essendo privata delle fibre, ha un alto indice glicemico, ossia tende ad alzare la glicemia nel sangue.
Molte persone, nel mondo occidentale, assumono carni rosse e grasse, carni lavorate e conservate, come salsicce, prosciutti, giornalmente o quasi. Nelle merendine e nei prodotti da forno si nascondono burro, margarine, olio di palma e di cocco. La friggitura modifica drasticamente la qualità dell’olio, producendo sostanze infiammatorie e tossiche. Tutto ciò si traduce non solo in un eccesso di apporto di grassi, ma anche e sopratutto in un profondo cambiamento qualitativo, a favore dei grassi “cattivi”, dannosi per la salute.
Un’alimentazione sana e consapevole, pur non escludendo nessun alimento, dovrebbe basarsi sull’equilibrio tra vari micro e macronutrienti. Se pianificata da un medico nutrizionista, che la sappia adattare alle predisposizioni genetiche individuali, essa può prevenire, ma anche curare. Ipercolesterolemia e diabete alimentare sono solo due tra le più frequenti condizioni dovute all’alimentazione sbagliata. Se è vero che sono situazioni pericolose per la salute, è altrettanto vero che possono essere fortemente condizionate da cambiamenti dello stile di vita.
Una dieta sana ed equilibrata, accompagnata da un adeguato livello di attività motoria, può prevenire e spesso curare queste condizioni meglio di molti farmaci, migliorando la qualità e allungando la durata della vita. Essa non deve basarsi sull’esclusione di alcuni cibi, ma sulla scelta di cibi di qualità, freschi e di stagione, che si alternino nel giusto equilibrio.